Il Wing Chun e la strategia del contrattacco: il Counter-Striking
Il Wing Chun si basa sulla strategia del contrattacco, definito comunemente Counter-Striking. Come le altre discipline ha le sue tecniche di attacco e difesa, ma agisce prevalentemente contrattaccando.
Quando si sceglie di studiare una disciplina marziale bisogna comprenderla, capirne le strategie, il contesto in cui agisce e limiti che ha.
#kungfu ... Il Kung Fu: 8 tecniche, 1000 stili ... (Long Thành)
— Wing Chun Bianco (@wingchunbianco) 16 marzo 2012
Esaminando il Kung Fu, e quindi tutti i differenti stili che lo compongono, ci accorgiamo che le tecniche sono sempre le stesse con alcune varianti più o meno differenti tra loro.
Se prendiamo il Tan Sao del Wing Chun avremo modo di allenarlo in mille modi differenti praticando mille stili, ma sempre un Tan Sao faremo. Il Bong Sao, nonché "Braccio ad ala" della gru, lo troveremo ovunque ed utilizzato in tutte le salse.
Quindi, se le tecniche sono le stesse, quale è la differenza tra uno stile ed un altro?
Il #WingChun è: strategia.
— Wing Chun Bianco (@wingchunbianco) 18 gennaio 2013
La principale differenza tra gli stili di Kung Fu e le varie discipline marziali in generale, è principalmente strategica (o meglio: in questo articolo esamineremo il punto di vista strategico). Ogni stile/disciplina adotta una strategia di combattimento che può essere basata su diversi fattori, ma che indubbiamente la rende differente dalle altre.
Se prendiamo come riferimento il Wing Chun e il Taekwondo, anche il più inesperto noterà le abissali differenze tra i due e sebbene entrambi utilizzino calci e pugni per combattere, sicuramente le strategie sono totalmente opposte.
Quindi potremmo affermare che la disciplina è prevalentemente fatta dalla strategia, o addirittura estremizzando potremmo dire che la disciplina è La Strategia che la caratterizza.
Definire il proprio obiettivo (Leggi anche: Non conventional Wing Chun)
Quando si intraprende una strada, che sia lo studio delle Arti Marziali o imparare a giocare a tennis, bisogna avere ben chiari quali sono i propri obiettivi.
Se io devo acquistare un'auto per fare 2 km al giorno e recarmi in un quartiere dove si trova difficilmente parcheggio probabilmente acquisterò una smart, mentre se normalmente viaggio tutto il giorno per lavoro e sono continuamente in autostrada probabilmente penserò ad una berlina, forse acquisterò una monovolume se ho 4 figli.
Se ho scelto di intraprendere un nuovo sport legato alle Arti Marziali forse mi iscriverò ad un corso di Judo o di Taekwondo e mi diletterò nelle varie competizioni. Se sono grosso e muscoloso e mi capita spesso di finire in risse con energumeni come me dove normalmente siamo almeno una dozzina a fare a pugni, forse potrebbe essere utile iscrivermi a qualche circuito di Pugilato, Thai Boxe e Kickboxing, dove ne prendo di santa ragione e ci faccio il callo (simpaticamente parlando). Se voglio studiare una disciplina pensando all'autodifesa che mi dia la possibilità di cavarmi fuori dalle brutte situazioni li dove qualcuno tenti un'aggressione nei miei confronti, potrei pensare al Wing Chun.
Contestualizzare l'Arte Marziale
Risulta quindi fondamentale capire quale è il contesto in cui agisce la disciplina in esame e decidere quindi se fa per noi e se ci aiuta a raggiungere il nostro obiettivo. E' importante avere ben chiare le dinamiche con cui ci si muove e quali sono i limiti della strategia adottata, e questo è fondamentale per renderci conto delle nostre possibilità. Se per una valutazione errata tenteremo di portare la nostra strategia fuori dal contesto di base questo potrebbe costarci molto.
La strategia del Wing Chun si basa sul contrattacco, definito comunemente counter-striking negli ambienti marzialistici. Ovvero come tutte le discipline marziali ha il suo bagaglio di tecniche definite "attacchi" e quelle definite "difese", ma basa le sue fondamenta sul contrattacco ed è per questo che risulta estremamente efficace nell'ambito della difesa personale.
Il praticante di Wing Chun attende che l'aggressore sferri l'attacco, perché quando si attacca raramente si è in grado di difendere, e in quel frangente interviene contrattaccando con una o più tecniche.
La struttura del corpo, la posizione e la postura adottata, il tipo di guardia e le tecniche utilizzate, sono funzionali a questo tipo di strategia, al di fuori del counter-striking è estremamente complicato agire e muoversi adeguatamente con questi presupposti.
E' per questo che quando un praticante di Wing Chun adotta una strategia di attacco e non di contrattacco, spesso si trova in grave difficoltà. Perché è come se stesse tentando di far stare la moglie e i 4 figli nella smart. Questo vale anche per il contesto.
Il Wing Chun, e la strategia adottata, è complicato da far funzionare quando il tuo aggressore sa esattamente quello che stai facendo. Se io cerco di far cadere in trappola qualcuno che sa dell'esistenza della trappola, difficilmente ci riuscirò. Il contesto nel quale sopravvivono gli schemi del Wing Chun, è quello della realtà e della difesa personale nella vita reale.
Se io quindi tenterò di decontestualizzare il Wing Chun prendendolo e portandolo su un ring, riuscirò ad avere la meglio solo su un avversario meno bravo di me, oppure grazie ad altre mie doti e capacità maturate con l'esperienza in altre discipline.
Sapere quello che si vuole è fondamentale per capire se quello che stiamo studiando è quello che ci serve per raggiungere il nostro obiettivo.
Le Arti Marziali non sono un torneo misto di Street Fighter, dove ognuno porta la sua disciplina e ci sfidiamo su un ring. Quello è combattimento, sport, rissa regolamentata, diletto.
Ma sono discipline provenienti da culture popolari strettamente legate allo stile di vita del popolo dal quale provengono, mutate da maestro a maestro.
Queste possono piacervi o no, essere più o meno efficaci, ma in tutti i casi vanno capite e contestualizzate per esprimersi correttamente.
- Venerdì, 26 Aprile 2013