La Difesa Personale a Torino

La Difesa Personale a Torino. I corsi di autodifesa sono ormai ovunque, ma quale scegliere?


- Per chi fosse interessato al Corso di Difesa Personale Torino (uomini e donne) ecco le informazioni.

Dettagli e info: - Corsi Difesa Personale Torino -

Strategia della Difesa Personale


- Riassunto.

A meno che non ci si alleni tutti i giorni tutto il giorno e non si combatta abitualmente, difficilmente si avranno doti fisiche e percettive da gladiatore. Durante un'aggressione saremo in grado di distinguere l'attacco dell'avversario e di scegliere in tempo in che modo "contrattaccare"? probabilmente no, bisognerà affidarsi dunque ad una strategia il più universale possibile.

Durante una situazione di pericolo la nostra reazione sarà istintiva, non razionale, quindi il nostro corpo reagirà senza che il nostro pensiero attivo possa guidarlo. L'unico modo per riuscire ad eseguire delle tecniche in situazioni di pericolo è quello di averle ripetute moltissime volte fino a renderle appunto "istintive".

Avendo meno tempo di quanto vorremmo per studiare e praticare, come potremo imparare centinaia di tecniche e allenarle al punto da farle diventare istintive? Non potremo, ci vorranno pochissime tecniche efficaci allenate costantemente nel tempo che abbiamo a disposizione.

Quindi una strategia universale allenata costantemente.

- Ed ora entriamo nel dettaglio.


Se stiamo valutando la possibilità di prendere lezioni di Difesa Personale, è perchè non pratichiamo Arti Marziali e non siamo combattenti professionisti, se lo fossimo, in quello che pratichiamo ci dovrebbe essere già tutto il necessario a garanzia della nostra incolumità.

Partiamo quindi dal concetto di Difesa Personale o Autodifesa.
L'Autodifesa nasce con lo scopo di permettere a chi non pratica Arti Marziali e Sport da Combattimento di imparare strategie di difesa fisiche e psicologiche al fine di salvaguardare la propria incolumità. Rivolgendosi a chi non è un praticante esperto evidentemente deve essere un sistema di combattimento semplificato.

Le tecniche di Autodifesa devono essere rapide, esplosive ed efficaci... devono durare il meno possibile, essere semplici da eseguire, e comprendono anche metodi di prevenzione del conflitto. Le strategie utilizzate funzionano esclusivamente per difesa e quasi mai per offesa.

Questo già dovrebbe chiarire i primi dubbi: frequentare un corso di Difesa Personale non equivale a praticare Arti Marziali... sono due cose separate da una linea sottile, ma pur sempre separate!
Molto spesso però si inizia così e si finisce per appassionarsi alle Arti Marziali.

In una situazione di pericolo, vi sarà sicuramente capitato, si rimane paralizzati, questo perchè ci troviamo davanti un'esperienza nuova e quindi non sappiamo reagire, se fossimo abituati saremmo in grado di farlo. Se la situazione di pericolo consiste in un'aggressione, subiremo un attacco (spinta, pugno, schiaffo, calcio, lotta, ecc) e dovremo essere in grado di dare una risposta a quell'attacco, difendendoci.

Quanto tempo impiega il cervello per identificare l'attacco?

Basandoci solo su un semplice pugno, bisogna innanzitutto individuare il lato dal quale proviene l'attacco e quindi da sinistra o da destra. Successivamente bisognerà capire se l'attacco è di tipo diretto oppure di tipo circolare. Infine bisognerà capire l'altezza di questo attacco che potrà essere basso, centrale, oppure ad altezza viso.
Solo così abbiamo identificato 12 modi di tirare un pugno e questo senza tener conto dell'angolazione e del bersaglio. Ora pensiamo a pugni a martello, palmate, rovesci, montanti, stoccate con le dita, colpi di taglio, di polso, calci (almeno 10 di base), gomitate, ginocchiate, prese (ad esempio al collo), spintoni, leve articolari, testate, ecc. Tutto questo escludendo attacchi armati e i differenti luoghi dell'aggressione (auto, strada, locale, notte, ecc).

Ora volete ancora iscrivervi ad un corso che vi insegna tecniche per gestire le varie situazioni? Magari uno di quei corsi di Difesa Personale Femminile dove insegnano a tirare le ginocchiate nelle parti basse... oppure con il classico "se uno vi prende così, fate così".

Una persona qualunque non avrebbe le capacità per poter identificare l'attacco, scegliere dalla sua biblioteca delle tecniche quale contrapporre ed effettuare la contro-tecnica per difendersi. Non ci riesce nemmeno un praticante esperto.
E' ovvia la necessità di avere un sistema lineare, semplice e universale che ci dia una strategia con poche opzioni in grado di ricoprire quelle che sono le casistiche maggiori.

Come reagire senza rimanere paralizzati?

Quando scriviamo con la penna o con la tastiera, non pensiamo a quali lettere scrivere o premere. Quando giochiamo a tennis o a calcio non pensiamo a quali "tecniche" sportive usare, giochiamo e basta. Eseguendo innumerevoli volte un movimento questo diventa istintivo e viene registrato in quella che chiamiamo "memoria fisica" o "memoria muscolare". Si diventa abili.

Quindi nello stesso modo abbiamo bisogno di eseguire poche tecniche efficaci innumerevoli volte al fine di memorizzarle fisicamente e farle diventare movimenti naturali ed istintivi in modo da poterli utilizzare senza doverci prima pensare.

Se veniamo colti alla sprovvista da un oggetto tirato verso di noi, avremo una di due reazioni istintive.
Nel primo caso allungheremo le braccia scostando la faccia: massima estensione.
Nel secondo caso porteremo le braccia a protezione della faccia coprendoci: chiusura.

Il primo compito è quello di lavorare su queste due reazioni istintive educandole e perfezionandole fino a creare delle reazioni aggressive esplosive. Così facendo in una situazione di pericolo la nostra reazione sarà immediata ed efficace senza la necessità di pensare e scegliere la contro-tecnica.

Come non scegliere la contro-tecnica?

Con il termine "Soluzione universale" indichiamo un metodo strategico per intercettare l'attacco dell'avversario. Non avendo i riflessi e l'esperienza sufficiente per identificare l'attacco ed opporvi la corretta difesa, dobbiamo reagire cercando di coprire la maggior parte dello spazio possibile con la nostra guardia (le braccia) e contemporaneamente anche con le gambe. Così facendo avremo la possibilità di intercettare la stragrande maggioranza degli attacchi medio-alti e contemporaneamente agire sulle gambe dell'aggressore stoppando la sua avanzata.

Prendere il contatto ci concede l'opportunità di colpire oppure arrestare l'aggressore senza preoccuparci eccessivamente di individuare la tipologia di attacco, cosa che ovviamente se riusciamo a fare è meglio.

Quindi solo così una persona qualunque, grazie ad una strategia universale allenata costantemente nel tempo, può riuscire a gestire la maggior parte delle spiacevoli situazioni che possono capitare per strada.
Un metodo che prevede l'identificazione del tipo di aggressione, il ragionamento al fine di scegliere la reazione, l'esecuzione della contro-tecnica scelta, è inevitabilmente destinato a fallire.

Giovanni Bianco

Giovanni Bianco

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Commenti (3)

  • Marco

    Marco

    19 Aprile 2014 at 20:19 | #

    Personalmente... Essendomi trovato in una situazione di aggressione (più persone nel mio caso), mi ritrovo molto in tutto ciò che c'è scritto. La vita non è un film!

    Rispondi

  • VincenzoD

    VincenzoD

    19 Aprile 2014 at 20:20 | #

    Bell' articolo, mi tovo completamente daccordo con quello che hai scritto.Nelle situazioni di pericolo, se non si è preparati mentalmente e tecnicamente non si hanno vie di scampo. Enzo

    Rispondi

  • AndreaS

    AndreaS

    19 Aprile 2014 at 20:21 | #

    Come non darti ragione! Quando ci si trova aggrediti o attaccati (anche per allenamento come capita in palestra), l'attacco subito avviene in un istante e sicuramente in quella frazione di secondo posso assicurare che non si ha sicuramente il tempo di pensare a nulla!! Se pensi ti pigli una bella cilindrata in faccia :D

    Rispondi

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Giovanni Bianco

Arti Marziali e Difesa Personale
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