10 consigli per imparare il Wing Chun

Praticare arti marziali e farlo bene è una cosa impegnativa e richiede determinazione. Farlo male è controproducente.



Imparare il Wing Chun, come per ogni Arte Marziale, è una cosa impegnativa che richiede molta determinazione. In questo articolo trovate alcuni consigli per tracciare il vostro percorso di apprendimento.

1) Praticare arti marziali tutti i giorni e per più tempo possibile.

Come spesso accade, le cose date per scontato sono quelle più ignorate, eppure sono importanti. Non si impara il Wing Chun se non lo si allena, non basta l'atto formale di iscriversi ad un corso.
Si sa che il lavoro, la famiglia e i doveri ci iportano via tutto il tempo a nostra disposizione e anzi non basta mai, ma se il nostro obiettivo è quello di imparare le arti marziali, purtroppo in qualche modo dovremo trovarne.
Se non riuscite tutti i giorni, dedicate alla pratica tutto il tempo che potete, bisogna allenarsi e allenarsi.

2) Alternare periodi di full immersion con periodi di basso regime.

Spesso può risultare più producente alternare dei periodi in cui ci alleniamo in modo impegnativo, con altri in cui facciamo un allenamento di mantenimento. Non mi riferisco al fisico, ma ad allenamenti tecnico/pratici.
Mantenere un regime alto per troppo tempo potrebbe creare dello stress con il rischio di effetti negativi sulla pratica.
Quindi come sempre è l'equilibrio delle cose ad avere la meglio.

3) Cambiare esercizi e argomenti di studio.

Non è bene fossilizzarsi sugli stessi esercizi e allenarsi sempre nello stesso modo, anzi è bene periodicamente cambiare "argomento".
Per esempio potremmo concentrarci per un mese sul Chi Sao per poi passare al Lat Sao nel periodo successivo. Oppure dedicare un tot di tempo alle tecniche di gambe e successivamente allenare quelle di braccia.
Il vostro programma dovrebbe prevedere una base di allenamento fisso che vi permette di ripassare i fondamentali,e una variabile che cambia in base a come siete predisposti.
Inoltre sarebbe bene allenare l'argomento scelto con esercizi sempre differenti.

4) Ripassare le forme ogni 8 ore.

Gli schemi di movimento del Wing Chun (principi e tecniche), devono essere interiorizzati per venire fuori nel momento del bisogno, non basta conoscerli in modo razionale, bisogna renderli istintivi. Solita differenza tra teoria e pratica.
Un movimento dovrebbe essere ripetuto almeno una volta ogni otto ore per far sì che rimanga sempre "caldo" e "attivo" nel nostro istinto.
La Siu Nim Tao (prima forma) ci dà un elenco di tecniche e principi base, almeno questa è da eseguire con questa frequenza. Le altre due forme a mani nude, se non è possibile ogni otto ore, vanno ripassate comunque giornalmente.

5) E' inutile perdersi in tecnicismi: il Wing Chun è efficacia.

Spesso i marzialisti, sopratutto chi pratica Wing Chun, si perdono nei tecnicismi. Essere bravi e tecnici non vuol dire fossilizzarsi sulla tecnica. Praticare arti marziali non è precisione millimetrica, ma concretizzazione dell'unione di mente e corpo. Essere tecnici è importante ai fini della pratica, non oltre.
Eseguire alla perfezione la sequenza di una sezione di Chi Sao non è praticare arti marziali, ma acquisire maestria nell'eseguire quella sequenza. L'esercizio, in questo caso la sezione, invece di essere lo strumento per allenarsi diventa l'obiettivo per cui vi allenate e questo è totalmente sbagliato.
Sarete bravissimi ad eseguire quella sezione ma in caso di necessità il Wing Chun non ci sarà.
Differenza tra tecnica e principio. Non classical Wing Chun.

6) Allenare il Chi Sao nel giusto modo e nella giusta misura.

Il Wing Chun è Chi Sao ma il Wing Chun non è Chi Sao...
Il Chi Sao è l'essenza del Wing Chun... i principi, le strategie, le tecniche, l'energia, il vostro corpo, la vostra mente. Tutto si fonde in un unica essenza che si sprigiona nel Chi Sao.
Ma fare Chi Sao non è fare Wing Chun. L'esercizio del Chi Sao è una componente del Wing Chun, ma non basta ad allenarsi correttamente, anzi: il troppo stroppia.
Molti praticanti basano quasi tutto il loro allenamento sulla pratica del Chi Sao. Il risultato è che diventano completamente inadeguati alla reltà del combattimento. Fatevi due conti.

7) Attenzione anche a timing, distance e test/sparring.

Nell'allenamento di un praticante di arti marziali non c'è solo la parte tecnica relativa alla propria disciplina, questo vale anche per il Wing Chun.
Il fatto che nelle forme, nel Chi Sao e nel Lat Sao, non ci siano esercizi per il tempismo, la gestione della distanza e l'allenamento pratico attacca/difendi, non vuol dire che non si debbano allenare.
Ogni disciplina marziale necessita di pratica incentrata su timing, distance e test/sparring.
Riflessi ed esperienza si fanno o così o combattendo per strada. A voi la scelta.

8) Il Wing Chun non è tutto, bisogna avere una visione a 360°.

Ok ci piace il Wing Chun, ma è bene guardare oltre, essere un po' curiosi. Dedicarsi ad una disciplina marziale non vuol dire tifare una squadra e mettersi contro un'altra. Sarebbe bene buttare un occhio a cosa si fa nelle altre discipline per avere sempre una visione ampia delle arti marziali. Provare anche qualcos'altro se il nostro insegnante non si preoccupa di darci un'infarinatura di più elementi.
Potrebbe essere interessante ed opportuno esercitarsi con armi bianche, provare del combattimento a terra, allenarsi con qualcuno che pratica diversamente da noi. Nella storia dell'umanità è stato provato più volte che il confronto ci fa crescere.

9) Essere critici ma non disfattisti: trovate un buon Maestro.

Praticare seguendo dogmi è come lanciarsi da un ponte perché ci dicono di farlo, e quindi il mio consiglio è quello di essere sempre critici e di usare la testa.
Se le cose sono troppo strane è totalmente inefficaci è inutile sbatterci la testa contro, perché se non funzionano in palestra non funzioneranno mai per strada.
Però fate attenzione, se una cosa non riuscite a farla non vuol dire che sia sbagliata, ed essere critici non vuol dire fare i disfattisti.
Come sempre è l'equilibrio delle cose ad avere la meglio. Provateci, allenatevi e poi con calma siate critici. Magari una cosa non è adatta solo per voi.
Cercate e trovate un buon Maestro e dei buoni compagni con cui andate d'accordo e portategli rispetto, qualcuno che vi passi la sua esperienza, che vi insegni il suo Wing Chun e non un programma fatto da altri e seguito alla ceca.

10) La mente governa sul corpo.

Infine ricordatevi sempre che è la mente a governare sul corpo e il corpo è uno strumento per placare la mente. Trovate nelle arti marziali la vostra forma di meditazione e vuotate la mente quando vi allenate. Concentratevi, non pensate ad altro.
Se non potete allenarvi durante il giorno, pensate al Wing Chun, agli esercizi, alle forme. Cercate di immaginare le sensazioni di quando vi allenate, di riprodurre nella vostra mente i movimenti, immaginate di farli per davvero. Ragionate sulle tecniche, sui principi, sulle strategie.
Quando vi allenate mentre eseguite le tecniche, immaginate di applicarle in contesti reali, comunicate alla vostra mente che quei movimenti sono da collegare alla realtà e non sono movimenti fini a se stessi.
Il corpo è il vostro strumento per arrivare alla mente, ma è nella mente che risiede l'istinto. E' li che dovete infilare il Wing Chun.

Ci sarebbero tantissime altre cose da dire, ma queste credo siano le più importanti, poi ognuno deve tracciare il proprio percorso diversamente dagli altri, perché è suo il percorso. Spero vi siano utili.

Giovanni Bianco

Giovanni Bianco

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Commenti (2)

  • Beppe

    Beppe

    10 Aprile 2016 at 11:42 | #

    ottimi consigli e sempre un bene leggerli ti riportano a una visione generale del percorso personale di studio e allenamento

    Rispondi

    • Giovanni Bianco

      Giovanni Bianco

      10 Aprile 2016 at 13:15 | #

      Grazie Beppe, sono consigli che mi guidano da sempre.

      Rispondi

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Giovanni Bianco

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